Dalle colline più interne del Molise fino alla costa Adriatica si estende un territorio che ha con il mare un forte legame. Rocce calcaree, sabbie e sedimenti marini fossili trasformano questa terra in uno scrigno prezioso che i contadini da secoli sanno utilizzare al meglio per coltivare uve sapide e profumate. Il Biferno, frutto della mescola di uve di Montepulciano e Aglianico, prende il nome dal corso d’acqua che attraversa la regione: come il fiume, questo rosso deciso sa cogliere tutte le sfumature che i vitigni assorbono, mescolando in maniera equilibrata sentori marini e fluviali. Le origini di questo vino sembrano provenire dal medioevo, quando la tradizione contadina alimentava e faceva fiorire il sistema feudale. Solo a metà del 1800 le tecniche di coltura e le modalità di produzione del Biferno vengono codificate e promosse, come strumento per rivalutare il territorio e la cultura agricola molisana.
Oggi abbiamo deciso di credere anche noi in questo vino, simbolo di una regione e di tradizioni vitivinicole del passato. Abbiamo scelto di acclamare un vino che assorbe profumi e sensazioni dalla terra, riposa per almeno 3 anni e poi rivela tutto il suo sapore.
Come in un rituale di acqua nell’acqua il Biferno attraversa il Molise, ne assorbe profumi e sapori e sfocia nel mare. Il vino suo omonimo riporta la stessa magia sulle nostre tavole
Alessandro Nalesso è un falegname, dopo 5 generazioni mantiene viva la tradizione familiare con semplicità e fierezza.
Un progetto che parte dalla passione, una storia che cresce dalle radici della terra e di una famiglia. Ascoltare il racconto di vita della famiglia Tombacco da chi ne respira ogni giorno l’essenza è avvincente e suggestivo.
Un mestiere che racconta di tempi passati, di modi di vivere che ormai non ci sono più. Quello dello zoccolaio è un lavoro artigianale che oggi trova la sua collocazione in mercatini, fiere dell’artigianato, in rievocazioni storiche e culturali della tradizione contadina veneta.